Aeroporto Catullo – E’ suonata la sveglia

 
 

La Primavera alle porte

Torniamo sull’argomento, ma di fatto abbiamo atteso di vedere cosa stesse accadendo nelle partecipate del Comune.

Archiviato il caso AGSM, con delle polemiche sterili, e monitorati AMIA e Serit, oltre che Fondazione Arena, non molliamo l’osso sul lite motive che ci impegna da più di un anno.

A breve ci sarà l’assemblea dei soci del Catullo, come l’anno scorso voleranno stracci, il bilancio, sotto la lente della Procura dovrà essere particolarmente puntuale, pena la retata.

Prima di questa dovranno sedersi attorno al tavolo i soci Aerogest, e vedremo se le province e il Comune, che ne aveva chiesto la liquidazione in ottemperanza alla legge Madia, avranno un fronte compatto tanto da obbligare l’uomo SAVE, Presidente della Camera di Commercio, a piegarsi alla loro volontà, ovvero fuori SAVE che non ha investito nulla, azzeramento del CdA, e gara per lo sviluppo (finalmente) sia di Verona che di Brescia.

Il Presidentissimo Arena è scomparso dai radar, dopo che nell’aprile del 2015 aveva affermato (spalleggiato dal Doge) di avere le capacità per lo sviluppo autonomo di Montichiari, e recentemente ha affermato che Montichiari va restituito (spalleggiato dal mentore Tosi).

https://www.veronanews.net/aeroporto-catullo-una-storia-di-annunci-e-proclami/

Si cerca la scatola nera.

Il panorama italiano, nel mercato avio, propone novità interessanti sulla via della Seta, infatti il minuscolo (al confronto con Verona e Brescia) aeroporto di Ancona, che ricordiamo essere di esclusiva proprietà pubblica, stringe un accordo che sarà a breve sottoscritto dal Presidente Cinese Jinping, con la terza compagnia di bandiera cinese la China Eastern Airlines, e in un sol colpo diventa la terza porta per i cinesi in Italia, dopo Roma e Milano.

Quindi la Cina è vicina.

Il Doge rosicherà amarissimo, sia perché i cinesi sono scappati per suo merito da Montichiari, ma soprattutto perché i 100 milioni di passeggeri potenziali che gestisce CEA, avranno pacchetti di soggiorno per almeno tre giorni nelle Marche, e si sa che i cinesi obbediscono, per poi potersi muovere verso altre mete, tra cui Venezia.

Vi rimandiamo per i dettagli all’articolo di ieri del Corriere Adriatico che per praticità Vi alleghiamo. Falconara

Cosa diranno ora i nostri baldi Doge, Salz Man e Fracchia, rispetto a ciò?

Quasi cinque anni buttati nel cesso per favorire gli amici.

Qualcuno pagherà il conto?

Torneranno a fiorire le rose?

 
 

5 COMMENTI

  1. intanto da lunedì sono ricominciati i lavori in pista, si completerà la riduzione dei raccordi B e F e la realizzazione del Turnpad, il mantra di SAVE.
    grazie Nicola

  2. Quello che è successo in AGSM è, secondo il mio modesto parere, un fatto gravissimo.
    Grave non per quello che ha fatto Croce, forse solo malato di un po’ di protagonismo (sta studiando da prossimo Sindaco…?), ma per come lo hanno messo a tacere e fatto fuori con motivazioni inconsistenti, almeno così pare. E i media veronesi, ovviamente allineati al potere, non hanno fatto altro che mettere in un angolino la cronaca e passare oltre, evitando di indagare il vero motivo di quanto è successo. Scandaloso.
    Viste le premesse, cosa potrà succedere con l’Aeroporto, dove la gestione degli ultimi anni lo ha di fatto annientato? Cosa diranno i media veronesi (esclusa Veronanews) che parlano del Catullo solo per propagandare numeri farlocchi? Sboarina (deludentissimo) ha ancora fiducia del CdA del Catullo? Non ne hanno fatte abbastanza per meritare di andare a casa? Ultima della serie la follia della castrazione delle vie di rullaggio in una fase dell’Aviazione Commerciale che vede l’aumento progressivo della dimensione degli aeromobili.
    Personalmente non ho molte speranze; la cortina fumogena pare avere una fonte inesauribile, e non si intravede all’orizzonte una figura che possa agire, con coraggio ed orgoglio, nel vero interesse dei cittadini veronesi. Ci vorrebbe un Croce anche in Aeroporto. Che farebbero fuori subito….

  3. Se la Turnpad è un mantra di Save, ben peggio è la realizzazione della Resa con la demolizione in atto di quasi 300 metri di pista in calcestruzzo in testata 04. Nel progetto Bassetti era parte integrante della lunghezza totale, portata in futuro a 3300 metri e più e di caratteristiche intercontinentali ( come Venezia…Sic!). Con la sua demolizione si toglie definitivamente di mezzo il Catullo dai sogni di gloria. Hanno ristretto la via di rullaggio da 18 a 15 metri anziché portarla agli standard minimi per un aeroporto internazionale. Si allunga Montichiari a 3500 metri, non si sa ….per CHI???!!! nel silenzio interessato e complice dei bresciani i quali avranno alla fine un aeroporto intercontinentale …a gratis.
    Mentre tutti gli aeroporti implementano le loro piste, allungandole e potenziandole, Il Catullo(Save) le castra.
    C’è un indubbio disegno distruttivo a monte e ciò che deve preoccupare è l’assoluto agire senza trasparenza e nell’oscurita’ del silenzio, avendo buon gioco nella palude dell’ignavia tipica veronese. Arrivano i cinesi ma da un’altra parte, con gravi rischi anche per il Quadrante. Re tentenna gongola per un gemellaggio in nome di Giulietta( Sic!) e di Romeo ( ri-sic!) Ma tornerà da Roma a mani desolatamente vuote.
    Insomma, cari amici, buona pace a tutti e in particolare ai magnifici 18 sulle poltrone romane.
    Intanto, pensate alla bicicletta.

  4. Buongiorno! Non entro nel merito di cose che non conosco, ma vorrei segnalare un ulteriore problema: l’aeroporto di Verona, città “asburgica” per eccellenza, poco si cura dell’utenza altoatesina. Il volo Palermo- Verona è un lampo, poi è un saliscendi di pullman e treni per Bolzano. Perchè non fare partire il flixbus dall’aeroporto e con orari più frequenti? Per comodità ho abbandonato Verona, salgo sul flixbus a Bolzano per Orio al Serio. La tratta è più lunga, ma molto più comoda!

    • L’amministrazione di Verona è così attenta alle dinamiche dei trasporti che, credo non più di un anno e mezzo fa, voleva cacciare dalla fermata di Verona Porta Nuova Flixbus e le altre compagnie che propongono tratte di lunga percorrenza con autobus. Per fortuna l’idea geniale è stata accantonata, ma attualmente gli utenti sono costretti ad aspettare gli autobus, spesso per tempi lunghi, ai bordi di un prato senza pensiline, sedute o altre strutture ricettive. In ogni altro paese o città civile avrebbero già costruito un terminal, con servizi e sale attesa, visto anche che tale tipo di trasporto passeggeri è destinato ad aumentare e da Verona passano già decine di linee importanti.

      E sono d’accordo con lei che si dovrebbe pensare ad una fermata delle linee a lunga percorrenza anche all’Aeroporto di Verona, che tra l’altro si trova ad una manciata di metri dall’intersezione delle due autostrade. A Trieste lo hanno fatto e i risultati sono sorprendenti.

      Purtroppo servono competenza, lungimiranza, coraggio e un minimo di intraprendenza, cose che a Verona, in ambito trasporti, mi sembrano rare da trovare. Da anni si discute se far arrivare o meno la ferrovia in Aeroporto, con milioni di euro in ballo e poche idee sui risultati ottenibili. Per far fare una deviazione di dieci minuti ad un autobus a lunga percorrenza basterebbero un paio di telefonate, un incontro attorno ad un tavolo e una distribuzione di incarichi. Ma forse è già troppo complicato…

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