Sfogliando i giornali di oggi, 28 Marzo, leggiamo della polemica che ha suscitato la conferenza stampa di ONLIT. Conferenza Stampa dove sono stati messi sul tavolo, in modo chiaro e trasparente (una rarità qui a Verona), i fatti ed i possibili scenari. Il Senatore Dal Moro ha evidenziato l’urgenza di una soluzione prima del definitivo affossamento dell’aeroporto a danno della città, l’On.le Businarolo vuole che emergano le responsabilità ed il Dott. Balotta insiste a che la soluzione di tutti i problemi sia la gara ad evidenza internazionale. La decisione di ANAC, a nostro parere, non lascia scampo ai soci pubblici e soprattutto a SAVE, che in un modo o nell’altro dovrà cedere.
Ci pare poi del tutto fuorviante e melodrammatico il contributo all’articolo del corriere dell’ex Sindaco Tosi che tuona dicendo: “Catullo stava per fallire (?) e Marchi fu l’unico a presentarsi con i soldi”. Noi invitiamo l’ex sindaco a leggere le carte prima di dire certe inesattezze, i bilanci che sono tra l’altro pubblici (già analizzati nell’inchiesta – ndr), indicano che Catullo non stava per fallire nel 2014 quando fu presa da SAVE, per quattro lire, aggirando tutte le leggi e direttive in materia. Certamente c’era andata vicina nel 2011 durante il regno da Sindaco a Verona e dove c’era un suo uomo alla presidenza della Catullo con un “buco” da 26 milioni di euro: non ricorda Sindaco Tosi?
Poi le ricordiamo che la continuità aziendale non garantita del 2011 fu evidenziata con una relazione dei revisori dei conti come risulta dagli atti. Ci fu poi un aumento di capitale di 15 milioni di euro nel 2012 per salvare la Catullo a cui ha partecipato il Comune da Lei preseduto con quasi 500.000 euro. Il seguito della storia la conosciamo tutti con la chiusura “al volo” della catullo Park e la messa in liquidazione di Avio Handling con conseguente uscita di 140 dipendenti, fatti che hanno consentito di risanare la società.
A fine 2014, Catullo era stata sanata come dimostrano i bilanci pubblicati, da -26 milioni del 2011 la ristrutturazione ha avuto i suoi effetti, ed il bilancio 2013 è sceso a -3.4 milioni di perdite.
Inutile girarci intorno, ora è evidente, Catullo fu regalata a SAVE per ragioni politiche e non per interessi del territorio, c’era la possibilità di andare in gara e far fare il salto di qualità alla Catullo vendendo ad un gruppo sicuramente in grado di rilanciarla, un vero peccato visto com’è finita Catullo senza investimenti e pesantemente ridimensionata.
Comunque ricordiamo all’ex Sindaco Tosi che anche lui si era dato molto da fare per trovare investitori disponibili a subentrare e informò quelli di AMP Capital, fondo Australiano, che investe in infrastrutture aeroportuali, ed anche l’aeroporto di Monaco si informò. Il problema era che la Catullo era già stata promessa a Marchi, e tutti quelli che si avvicinavano venivano respinti dal Presidente Arena e soci, un vero peccato.
Per quanto riguarda i conti Catullo, l’aumento di capitale operato da SAVE (23 milioni) fu utilizzato per estinguere il debito con la Popolare di Verona, e non come era stato deciso in assemblea dei soci per sviluppare nuova infrastruttura aeroportuale. A tutti noi pare molto poco il contributo di SAVE nella ristrutturazione, ed anzi dal loro ingresso inizia un vero e proprio declino da aeroporto punto di riferimento per il territorio, ad aeroporto low cost a servizio di una strategia SAVE che prevede che tutto il traffico internazionale passi per lo scalo di Venezia, soddisfatto ex Sindaco Tosi?
Peschi una carta.