Aeroporto Catullo – Dilettanti allo sbaraglio

 
 

Chi sa fa, chi non sa insegna.

I quotidiani locali hanno ripreso le dichiarazioni della politica locale sul discorso di sviluppare un collegamento ferroviario e un casello dedicato per l’aeroporto. Numerosi gli interventi, alcuni intelligenti (Sboarina e Businarolo), altri imbarazzanti (D’Arienzo su tutti). Abbiamo pubblicato un articolo facendo un po’ di analisi e soprattutto riportando tutto nei giusti termini.

Visto e considerato lo spazio dato dai giornali locali all’argomento, riportando meramente le dichiarazioni di alcuni politici senza alcuna considerazione critica sull’eventuale sviluppo dei suddetti progetti, troviamo doveroso fare noi come Verona News la nota critica.

I collegamenti ferroviari sono importanti nell’ambito dello sviluppo di un Aeroporto, ma non al punto che se non ci fossero l’aeroporto non funzionerebbe bene. Molto dipende dalla capacità complessiva dell’aeroporto che, in un certo modo, giustifichi la realizzazione e gestione di un collegamento ferroviario. In Italia, e non solo, i grandi scali riescono ad avere i numeri necessari per giustificare i costi realizzativi e di gestione che, come tutti sanno, sono molto elevati per mantenere un collegamento ferroviario da e per l’aeroporto. In Italia solo Roma, Milano e Palermo hanno dei collegamenti dedicati tra aeroporto e centri città. Nemmeno la tanto osannata SAVE ha un collegamento su ferro. L’aeroporto di Bari Palese aveva la linea già in aeroporto e si è limitata a realizzare una piccolo stazione a servizio dell’aeroporto.

Negli altri aeroporti Italiani non sono stati realizzati altri collegamenti ferroviari e oggi si tende allo sviluppo alternativo meglio noto come “people mover”. Lo ha realizzato Bologna, e sarà di prossima inaugurazione, collegando la stazione centrale di Bologna con l’aeroporto in 7 minuti. Lo sta realizzando Pisa, che nonostante avesse già la linea ferroviaria in aeroporto, è passata alla soluzione people mover per una questione di costi operativi.

Tornando all’aeroporto di Verona, possibile che nessuno abbia capito che il collegamento proposto non potrà mai essere realizzato? L’On.le D’Arienzo quando afferma che il progetto era stato approvato 17 anni fa, e noi aggiungiamo quando ancora pagava “Pantalone”…

Ci sembra di essere sempre in campagna elettorale permanente dove chi la dice più grossa vince un premio alla stupidità.

Il sindaco giustamente ha tirato fuori dal cassetto una vecchia idea affinché sia rielaborata e, come abbiamo avuto modo di scrivere ieri, non potrà che essere un sistema people mover, con bassi costi sia realizzativi che gestionali. Parlare della linea Verona – Mantova e poi fare lo spanciamento verso Dossobuono è irrealistico sia per i costi di sviluppo che gestionali. Il CIPE non passerebbe mai il progetto, e poi chi lo finanzierebbe? SAVE?

Suggeriamo all’On.le D’Arienzo di studiare un po’ di più prima di esprimersi, di avere buona memoria, e soprattutto concentrare i suoi sforzi su quello che sta succedendo all’aeroporto adesso. Parlare di collegamenti ferroviari e di caselli autostradali senza capire che l’aeroporto così come lo sta gestendo SAVE è morto, e non servirebbero questi sviluppi.

Chiediamo all’On.le D’Arienzo se ha capito che SAVE ha abbattuto la capacità recettiva dell’aeroporto limitandolo ad una crescita massima di 4.5 milioni di passeggeri. SAVE, sotto gli occhi dei soci Catullo, ha abilmente portato la capacità recettiva dagli 80 mila movimenti anno (8 milioni di passeggeri) del vecchio piano a soli 44 mila senza che nessuno del C.d.A. si opponesse (Dott.ssa Carisano lei c’era), possibile sia potuto succedere una cosa del genere ? Lei e tutta la politica locale di Verona, Sindaco a parte, visto che si sta muovendo per svegliare anche i più pigri, cosa state facendo per mettere riparo a questa violenza fatta da SAVE a Verona, e che ha messo a rischio la crescita del medio/lungo termine del territorio? La riduzione della capacità aeroportuale come accaduto significa “bruciare valore dell’asset Catullo” e soprattutto diventa difficile panificare ed investire con i necessari ritorni previsti in infrastruttura aeroportuale quando la crescita dell’aeroporto stesso è contingentata a 44 mila movimenti. Questo risultato fa felice solo SAVE che limitando Catullo spinge tutto il traffico futuro verso Venezia.

Speriamo abbia capito bene, visto che Lei, On.le D’Arienzo, è stato tra quelli che hanno steso il tappeto rosso affinché SAVE entrasse in Catullo in modo illegale come certificato da ANAC.

Lo stesso appello lo rivolgiamo a tutta la politica locale Veronese, Confindustria e le associazioni di categoria, se Verona rimane limitata a 44 mila movimenti l’anno siamo al “game over” e parliamo di altro.

 
 

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