Leggiamo sconcertati la rassegna stampa e apprendiamo dal giornale della “piccola Confindustria di Verona” che i dati del Catullo siano differenti da quelli ufficiali, da noi rilevati nei bilanci depositati e inseriti nella nostra inchiesta che trovate nella sezione Cronaca – Aeroporto.
Corre l’obbligo della chiarezza e correttezza dell’informazione, non fosse altro che così si evitano “Fake News”, meglio conosciute come “balle”.
I bilanci del Catullo erano in via di sistemazione dal 2011 al 2013.
I dati:
2011 – 26 milioni
2012 -11.3
2013 -3.4
Quindi non corrisponde al vero quanto diffuso, ovvero che all’ingresso di SAVE l’aeroporto non fosse in grado di essere messo in gara. Si cerca di mascherare, anche grossolanamente, che l’operazione fosse stata messa in essere solo per differenti finalità, e non per il reale sviluppo del tanto decantato “Polo Aeroportuale del Nord Est”.
Regista dell’operazione il Presidente Arena, supporto logistico il Presidente Riello, convitato di pietra Confindustria, comparse il C.d.A. ed il Collegio dei Revisori dei Conti.
Vi invitiamo a rileggere tutta l’inchiesta e a verificare, alla luce del parere di ANAC, quanto da noi pubblicato.
La gara pubblica ad evidenza internazionale era l’unica via per rilanciare gli aeroporti di Verona e Montichiari, con un sistema che vedesse cargo e passeggeri in aumento.
Quattro anni di inerzia e compressione di spese, con tagli al personale (140 cassaintegrati che gridano, giustamente, vendetta – ndr) ingiustificati.
Ora tutti saltano sul carro del vincitore, se un vincitore ci fosse, Dott. Balotta a parte.
La politica, ad esclusione del Sen. Bertacco e del Sen. Dal Moro, non si è attivata per tempo.
Facile ora, sull’onda del risultato politico, impugnare vessilli che altri avevano agitato nel deserto (leggasi M5S).
Un silenzio assordante da parte dell’ex primo cittadino, sempre pronto a commentare, con video e comunicati stampa, anche solo la notizia del gatto sull’albero.
Dov’era allora? Che parte ha avuto nella vicenda, posto che sicuramente aveva i propri uomini inseriti nell’operazione?
Finalmente leggiamo che la Procura di Verona si interessa della vicenda.
Sebbene l’ex capo procuratore avesse avuto nota della situazione, si è dovuto attendere il parere di ANAC per veder suonare la sveglia. Il vecchio adagio “meglio tardi che mai” suona a fagiolo.
Ora sarà necessario predisporre un nuovo piano industriale, o perché no rispolverare quello del 2013/2022, indicato da Cantone e messo a base dell’ingresso di SAVE, poi cancellato e rimodellato per le necessità di depauperamento e distruzione dal “Doge veneziano”.
Da ultimo non vorremmo vedere ulteriori articoli che inneggino all’ingresso di SAVE quale unico toccasana del Catullo.
Dovranno essere attribuite le responsabilità e i responsabili dovranno assumersele, con ogni conseguenza. L’elenco è lungo e parte dalla testa per proseguire con chi ha avallato l’operazione e con chi ha girato lo sguardo altrove per convenienza economico – politica.
Attendiamo fiduciosi gli sviluppi, e altrettanto fiduciosi la rinascita dell’aeroporto libero da connivenze e “foresti”.
Noi sì, possiamo dirlo…, “L’avevamo detto!”