Se dico di si, posso sempre dire di no
Leggiamo con stupore il Corriere di Verona di oggi. Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento riabilita SAVE.
Ma come? Se aveva rotto gli indugi e si era reso conto che SAVE ha ucciso Verona e Brescia, ora apre una porta per mantenere all’interno della società chi l’ha voluta deprimere?
C’è qualcosa che non torna…
Il Presidente Fugatti si allinea alla posizione del Sindaco Sboarina, che di fatto, a parte dire di non voler rinnovare i patti parasociali, altre prospettive non le ha espresse, se non il gioco del trenino, o quello delle macchinine dalla A22. Gli investimenti da mettere a cantiere sulle aerostazioni sono imponenti, F2i è lo spauracchio di SAVE, ma non entrerà nella società. Quindi chi li mette i quattrini? SAVE che non li ha, come è noto nel panorama internazionale degli investitori.
Tra l’altro per far vedere che vuole investire propone la realizzazione del progetto Romeo che tutti sanno essere insufficiente per gestire il traffico dei prossimi anni, allora perché questo ritorno di fiamma?
I soci pubblici già si sono espressi, e non metteranno mano al portafogli. Tra l’altro non potrebbero e non avrebbero le risorse sufficienti nemmeno per l’aumento del capitale. Sono necessari investimenti di diverse centinaia di milioni di euro, in linea con quello che hanno fatto Bergamo, Bologna e Venezia e non si capisce perché ci vogliono vendere che con 60 milioni di investimenti (entro il 2030) Verona risolverebbe tutti i suoi problemi.
I Veronesi non sono così fessi come Riello e Arena pensano.
I risultati roboanti sul traffico saranno da misurare nel corso del 2019, anno in cui i fantomatici cantieri degli Arena e Riello, che già sarebbero dovuti partire nel 2015, non ci saranno. Situazione complicata per lo scalo di Verona che rimane fanalino di coda come investimenti fatti, per non parlare di Brescia che rimane l’inno allo spreco e incapacità gestionale di SAVE e di imprenditorialità dei soci pubblici.
Che ci sia un nuovo patto consociativo sottobanco sembra essere chiaro, a meno che non si cerchi di spingere fuori SAVE dolcemente, ma a scapito del tempo necessario a rimettere in pista i due scali con traffico qualificato.
Attendiamo di vedere se qualche altro nobilpolitico si esprimerà ancora pro SAVE, e cercheremo di capire quali siano le contropartite.
Per il Trentino si sa che sono i quattrini di Fin.Int., quindi un peso economico sostanzioso da giocare sul territorio (già ne abbiamo dato nota nell’inchiesta http://www.veronanews.net/aeroporto-catullo-quello-che-i-soci-non-dicono/).
Ma chi ci rimette è tutto il territorio e soprattutto il sistema Verona e Brescia. Verona perché già a capacità ridotta con manovra di SAVE per il contenimento dei movimenti ridotti a 44.000, Brescia perché è lo 0 assoluto. Non vorremmo vedere che per favorire accordi “particolari” si sacrificasse Brescia, costata milioni e milioni, vendendola, per poi veder vivacchiare Verona.
Propongo di intervistare Re tentenna e Fuggifuggi Fugatti, nonché colui che potrebbe salvare davvero il Catullo, cioe’ il prof. Mazzucco, visti i suoi assi nella manica; o dobbiamo accontentarci di quanto datoci dai consociati e relative sirene? Abbiamo fame, vera fame, di notizie “brevi manu” e magari in tempo reale. Magari, chiedere il pensiero a qualche leghista, data l’ unisonanza politica delle parti. Siete davvero convinti che i Lumbard, non si mettano di traverso riguardo quantomeno a Montichiari? E poi, mi pare che Marchi non sia inviso a Zaia. Insomma, Verona è il probabile vaso di coccio.
Il DNA consociativo dei soci Veronesi non si smentisce mai …
Fugatti è un politico navigato e sicuramente l’accordo
Con SAVE lo ho trovato, sono i Veronesi che come al solito a rimetterci, ma quello ormai succede da anni. Ho scritto Veronesi perché qualche politico o paeudo tale ci ha venduti.
Che delusione Fugatti, ora vorrei che la Businarolo alzasse la voce è portasse a segno il Commissariamento della Catullo !
Qui mi pare di capire non pagherà nessuno, la Procura di Verona dorme e legittima l’affare SAVE – Catullo !
Boh, sono veramente confuso.
Alvise