Aeroporto Catullo – Aria di primavera

 
 

Voglia di stringersi e poi
Vino bianco, fiori e vecchie canzoni
E si rideva di noi…

Iniziamo questa analisi con un link.

Vi invitiamo a leggere attentamente l’articolo di Pitispotterclub che offre una analisi oggettiva dei dati, così da non poter essere tacciati qui di “partigianeria”.

In questi giorni sono accadute cose incredibili e anche il Sindaco si è mosso.

I soci di Aerogest, almeno i più importanti territorialmente, hanno dato l’altolà a SAVE, i patti parasociali saranno prorogati fino a fine marzo, ma all’ultima assemblea straordinaria della scorsa settimana la rottura si è materializzata, con un’incazzatura spettacolare della Dott.ssa Scarpa (l’alterego di Marchi), che ha minacciato azioni legali se il progetto Romeo non sarà approvato.

I patti scaduti e prorogati permetterebbero a SAVE, se rinnovati, di prendere l’intero aeroporto e di decretarne la fine, visto che il progettino Romeo, quello tanto declamato dal Dott. Riello e dal Presidente Arena, come il toccasana per il Catullo, quello fermo dal 2015 e dell’importo di circa 66 milioni, castrerebbe definitivamente i progetti di sviluppo ed espansione del Catullo, rendendolo al massimo un aeroporto da 4 milioni (al massimo 5) di passeggeri, quando invece il territorio tutto può aspirare ad un aeroporto che arrivi tranquillamente ai 10 milioni di passeggeri.

Impossibile?

No. L’interesse di fondi stranieri per l’area del Garda è manifesto da almeno due anni, e recentemente si è fatto avanti un nuovo investitore con volontà, e soprattutto capacità economiche.

Quindi è chiaro che l’area ha valore, che i territori che gravitano sul Catullo e su Montichiari siano più che floridi, e soprattutto è chiaro che i due aeroporti, sviluppati insieme, lasceranno le briciole a Treviso e Venezia.

Quindi la domanda sorge spontanea: perché lasciare tutto in mano a SAVE, se in cinque anni non ha concluso uno straccio di ristrutturazione, spolpando del traffico Verona e non mettendo nemmeno un euro o un volo su Brescia?

Tafazzi? Quali sono le sirene che il Dott. Marchi fa cantare nelle orecchie dei Presidenti e del sindaco?

Un ulteriore rilancio degli investimenti mai fatti?

C’è da credere che non sarà così, oltre che sperarlo. Per il bene della città, della provincia e di tutti i soci.

Il Presidente Riello dopo l’assemblea scorsa ha soccorso la Dott.ssa Scarpa annunciandole che i patti sarebbero stati rinnovati e il progetto Romeo realizzato.

Ma a che titolo parla il Presidente? A titolo personale o dei soci di Aerogest?

In Aerogest non sembra tirare una buona aria, e le manfrine di facciata tradiscono la volontà del Presidente di liquidare la società pur di favorire il Dott. Marchi nel suo disastroso disegno.

Gli altri soci, ovvero le Province di Verona e Trento, vogliono invece che la società apra la porta agli omologhi alto atesini, e perché no anche alla Fondazione, così da cementare l’accordo di rilancio degli aeroporti a condizioni e con soci che non siano SAVE.

Tintin litiga con la Fondazione e volta le spalle al territorio, a quanto riferiscono fonti attendibili come il Corriere di Verona del 28.2. E perché? Tafazzi sembra la risposta corretta.

Aspettiamo di vedere cosa accadrà a marzo e con la nuova stagione avremo aria nuova.

Che imbroglio era
Maledetta primavera

Gerardo Grote

 

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here