Addio alla Gioielleria Canestrari; domenica il saluto della città “in musica”.

 
 

Si terrà anche un concerto per festeggiare i 99 anni di attività della gioielleria Canestrari, evento dedicato all’antenato musicista Dionigio Canestrari.

Il prossimo 20 aprile chiuderà infatti un altro “pezzo storico” di Verona, con una delle attività commerciali che più hanno distinto il centro città e che sono rimaste – scrive il comunicato – nel cuore delle famiglie veronesi: la gioielleria Alessandro Canestrari.

LA STORIA

Provo un misto di emozioni contrastanti: sicuramente quasi una liberazione per tutti gli impegni che l’attività commerciale comporta, ma anche dispiacere, ed il bellissimo ricordo per la storia della gioielleria e per quello che ha significato per tutte le persone che ci hanno lavorato e che ci hanno incontrati” racconta Gabriella: “Tutti i giorni sento in negozio clienti affezionati che ripetono «ma che peccato, ma come faremo adesso senza di voi» proprio perché in ogni famiglia di Verona c’è un pezzo di Canestrari, per quello che la gioielleria è stata, come punto di riferimento per ricorrenze e per la tradizione, per il fatto che è La gioielleria di famiglia”.

Domenica 7 aprile alle ore 18.15 in San Fermo Inferiore, l’Associazione Dimostrazioni Armoniche proporrà un concerto che ha al centro la figura di Dionigio Canestrari, compositore veronese – nato a San Martino Buon Albergo nel 1865 e morto nel 1933 – molto conosciuto all’epoca ma di cui si era persa memoria. Oltre alla messa, alle 18.15, scritta anch’essa da Canestrari per coro misto e harmonium, un concerto alle 19 che prevederà l’esecuzione di musiche inedite tratte dall’archivio di famiglia: “Il canto degli eletti”, le due cantate sacre “Prima” e “Dopo il lavoro” e la cantata per il “Giubileo dell’Immacolata Concezione”, in cui si esibiranno il contralto Nina Cuk, il baritono Marco Galifi, Nicola Tumicioli al pianoforte e Cristina Zanella all’harmonium assieme al coro dei Concerti Spirituali diretto da Marcello Rossi Corradini.
Era un progetto da portare avanti e da sostenere” continua Gabriella Pederzoli: “Dionigio era benvoluto e rispettato in famiglia, e aveva molti nipoti, che hanno contribuito in passato alla prima parte dei progetti di concerti e che merita di essere rivalutato per la sua musica così bella. Mia cugina Fiorenza ha trovato per caso tre cassetti pieni di spartiti inediti e da lì, grazie all’impegno del maestro Marcello Rossi Corradini, si è cominciato a riscoprire un patrimonio enorme di un musicista veronese poco conosciuto e da valorizzare, che speriamo si concretizzi al più presto con una registrazione”.

 
 

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