Si è riunito questa mattina, venerdì 29 giugno, il primo Consiglio di Amministrazione di Acque Veronesi nominato lo scorso 29 maggio. L’incontro ha rappresentato un’occasione per illustrare strategie e obiettivi in vista degli impegni e delle sfide che attendono non soltanto la società di Lungadige Galtarossa, ma anche tutto il settore delle utilities che gravitano nell’idrico. Sono stati presentati alla stampa i componenti del nuovo cda, composto dal presidente Roberto Mantovanelli e dai consiglieri Paola Briani e Mirko Corrà. Numerosi e particolarmente importanti gli argomenti all’ordine del giorno, tra questi il piano di investimenti che Acque Veronesi realizzerà in tutta la provincia scaligera. Sono state quindi illustrate le priorità e le opere infrastrutturali che interesseranno numerosi comuni veronesi, per un totale di 106 milioni di euro nel periodo 2016-2019* (circa 31 milioni nel 2018 e una quarantina nel 2019). L’imponente cantieristica prevede la realizzazione di importantissime infrastrutture sia di tipo fognario, che acquedottistico, attese da anni e l’adeguamento ed il potenziamento di numerose strutture già esistenti sul territorio. Sempre a proposito di cifre il neo presidente Mantovanelli ha ricordato come Acque Veronesi sia impegnata in un’operazione di ottimizzazione finanziaria al fine di realizzare il Piano degli Interventi varato in concomitanza alla proposta di aggiornamento tariffario 2018-2019, che porta gli investimenti programmati nel periodo 2016-2031 da 187,5 milioni a 413,5 milioni di euro. Si prevede l’accensione di un nuovo mutuo di valore analogo al debito ad oggi esistente, prolungando la durata del rimborso. L’operazione consentirà di realizzare i maggiori investimenti mantenendo una Posizione Finanziaria Netta sostanzialmente inalterata, riducendo gli oneri finanziari grazie alle attuali condizioni di mercato. Durante l’incontro si è parlato anche del problema pfas. I rappresentanti del cda hanno ricordato l’impegno e le attività messe in atto da Acque Veronesi fin dalla nascita delle criticità. Proprio nelle scorse settimane si sono conclusi i lavori di potenziamento dei filtri alla centrale di Lonigo. Il potenziamento del sistema di assorbimento tramite carbone attivo granulare ha l’obiettivo di garantire l’effettiva assenza di pfas nelle acque destinate al consumo umano (il cosiddetto “zero tecnico”), recependo così le indicazioni della Regione Veneto. Il solo raddoppio dei filtri ha avuto un costo di 1 milione e 800 mila euro, che vanno ad aggiungersi alle spese di manutenzione e al cambio dei filtri (circa 100 mila euro al mese) ed ai costi fino adesso sostenuti da Acque Veronesi (circa 3 milioni di euro). Nel lungo termine la prospettiva è quella dell’abbandono definitivo di tutti i pozzi a servizio della centrale di Lonigo.
La società proseguirà il suo percorso finalizzato ad un uso consapevole e responsabile dell’”Oro Blu” attraverso campagne di sensibilizzazione mirate a far conoscere l’importanza di una risorsa ambientale limitata e sempre più preziosa.
“Siamo pronti alle prossime impegnative sfide che ci attendono. Il settore che regolamenta il sistema idrico integrato è particolarmente complesso ed in rapida e continua evoluzione – ha commentato Mantovanelli – Acque Veronesi rappresenta sicuramente una realtà sana ed efficiente, come testimoniano i numeri emersi nel corso dell’approvazione dell’ultimo bilancio (circa 24 milioni di euro di investimenti in tutta la provincia scaligera nel solo 2017, un utile di quasi 2 milioni di euro). Cercheremo di implementare gli sforzi, operando sempre in un’ottica di collaborazione e costante dialogo con i primi cittadini del territorio che oltre ad essere i nostri soci, sono i portavoce delle necessità e delle esigenze dei loro cittadini e della collettività. La presenza per la prima volta nel Consiglio di Amministrazione della società di un sindaco va proprio in questa direzione, rafforzando così la collaborazione con le amministrazioni locali. Il nostro obiettivo – conclude il presidente – è quello di offrire una maggiore qualità del servizio possibile ai nostri utenti, con un occhio rivolto alle tematiche economico-finanziarie e patrimoniali e ai temi della sostenibilità ambientale. Studieremo infine, in accordo e con il coinvolgimento del Consiglio di Bacino, un piano di sostegno alle fasce economicamente più deboli e svantaggiate della popolazione e a tutte le famiglie in difficoltà”.