Verona scala tre posizioni nella classifica delle città italiane in cui si vive meglio, confermandosi la prima per qualità della vita nel Veneto. Lo riporta la 35^ edizione della classifica del Sole 24 Ore, redatta sulle 107 province capoluogo d’Italia. La provincia di Verona guadagna 3 posizioni rispetto all’anno scorso posizionandosi al settimo posto e registrando miglioramenti netti in 2 delle 6 grandi macro-categorie oggetto dello studi.
Dato da sottolineare quello dell’occupazione femminile, che registra un più 5 per cento a livello provinciale rispetto all’anno scorso. Il valore aggiunto pro capite fa un balzo del 38,8 per cento in più. Positivo anche l’andamento del tasso di natalità, che a fronte del trend negativo nazionale, riporta un più 4,5 punti percentuali rispetto al 2023.
Sono 90 gli indicatori dell’indagine della Qualità della vita, alcuni dei quali aggiornati al 2024 per raccontare l’attualità e gli effetti degli eventi e dei cambiamenti che hanno scandito l’anno in corso. Sei le macro aree tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia e società, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
In linea generale, il miglior risultato Verona lo ottiene sul fronte Cultura e Tempo Libero, con 12 gradini guadagnati rispetto all’anno scorso. La performance migliore si registra all’indicatore ‘ingressi a spettacoli’, dove la provincia di Verona è al primo posto della classifica.
“Pur senza indulgere in trionfalismi, il risultato ottenuto non può che renderci orgogliosi. In particolare, spicca la performance del numero medio di oltre 200 spettatori per evento, a fronte di una media nazionale di 68. Verona dimostra la forza del suo sistema dello spettacolo dal vivo. Questo risultato ci porta ad apprezzare l’importanza di avere sul territorio realtà artistico-culturali ben strutturate, come la Fondazione Arena di Verona che nel 2024 ha raggiunto i quasi 420 mila spettatori complessivi. Da non sottovalutare, il contributo dato dai concerti pop ospitati in Arena, dagli spettacoli di prosa musica e danza dell’Estate Teatrale Veronese, che ha attirato più di 50.000 spettatori, e dalle stagioni di altre quattro prestigiose sedi teatrali.. Anche la provincia gioca un ruolo significativo, con rassegne consolidate e di alto profilo, come quelle del Teatro Salieri di Legnago o il Film Festival della Lessinia. Questo quadro dimostra come l’intero territorio veronese, città e provincia, contribuisca a creare un sistema culturale capace di attrarre e soddisfare pubblici eterogenei, facendo della cultura e del tempo libero uno dei suoi punti di forza, da alimentare costantemente con progetti di qualità”.
Buon piazzamento si rileva anche per la Demografia e Società dove la provincia veronese si colloca al 6° posto, in calo di due posizioni rispetto al 2023. E’ aumentato il tasso di natalità del 4,5% mentre è in calo il numero di anziani ogni 100 giovani del 3,5%. “C’è molto da fare per consolidare e migliorare ulteriormente – commenta l’assessore ai servizi demografici, Federico Benini – vorrei però ricordare che lo scorso anno il Comune ha aperto quattro sedi decentrate dell’Ufficio Anagrafe”.
In tema di ambiente e servizi, Verona si colloca al 30esimo posto, perdendo tre posizioni rispetto al 2022. Le piste ciclabili sono aumentate del 2% (40esimo ranking), le Pm10 sono aumentate dell’81,5% posizionando la provincia scaligera al 91° posto in classifica. Ci sono quasi 70 auto circolanti ogni 100 abitanti (collocata al 45°).
“La classifica fotografa una situazione nota dovuta alla posizione di Verona al centro della pianura padana, una delle più inquinate del pianeta e a delle criticità storiche, come la percentuale di raccolta differenziata, a cui stiamo mettendo mano con l’introduzione di un nuovo sistema di raccolta rifiuti. Il report ci stimola a continuare a lavorare per offrire alternative efficaci e efficienti alla mobilità privata potenziando il trasporto pubblico locale con la realizzazione della filovia e realizzando 25 chilometri di piste ciclabili. Ci sono quindi tante analisi che ci devono far attenzionare gli elementi di criticità e altre, come la 3° posizione per l’utilizzo di energia solare nel pubblico, che dobbiamo, non solo mantenere, ma migliorare proponendo un ulteriore impegno per lo sviluppo delle energie rinnovabili. La nostra sfida non è continuare a mantenere queste posizioni, anzi migliorarle”.
Quanto alle aree verdi, fondamentali per la qualità dell’aria, Verona, secondo l’indice Husqvarna Urban Green Index, ha una superficie verde pari al 42% del totale (54,27 Km/q), contro una media italiana del 37% ed è segnalata come una città in miglioramento sul fronte della copertura ad erba e della salute media della vegetazione. Verona, come situazione del verde urbano è assimilata a Roma, Firenze e Malmö, in Svezia. Un pilastro delle azioni green di Verona è il progetto èVRgreen, un progetto in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona e con quella di Padova per mappare e monitorare la salute ecosistemica della città.
“Un’altra colonna portante del progetto è il depaving, – afferma Federico Benini, assessore ai giardini e all’arredo urbano – ossia la rimozione dell’asfalto per creare nuove aree verdi. Questa tipologia di intervento può offrire molteplici benefici per la città: mitigazione degli allagamenti, aumento della biodiversità, riduzione della temperatura. Stiamo infatti lavorando per una gestione policentrica del verde, in linea con la filosofia delle “città dei 15 minuti”, piantando ogni anno circa 4.000 alberi di specie diverse. Alcuni interventi significativi – continua Benini – comprendono la riqualificazione di aree asfaltate in nuovi parchi, come quello di Santa Teresa, che sarà collegato al Parco di San Giacomo, e la trasformazione di fontane in giardini urbani, con sei già realizzate. Stiamo poi realizzando i tetti degli uffici comunali a giardino: quello di via Pitagora è il primo e altri ne seguiranno. Siamo infatti convinti che il verde sia un elemento imprescindibile dalle politiche di miglioramento della qualità della vita.”
Nella sicurezza siamo scesi dal 53 al 70 posto, a causa anche dei gravi fatti registrati dai comuni della provincia come Nogara, Villafranca e San Bonifacio. “L’assenza di commissariati in provincia, i pensionamenti del personale delle Forze dell’Ordine, i tempi lunghi della Giustizia connessi a carenze croniche di personale sono tutti elementi rappresentati alle istituzioni centrali per le quali attendiamo risposte in parte date, per quanto di sua competenza, dal ministro Piantedosi, che abbiamo incontrato più volte. Per il resto siamo in attesa di atti concreti anche dai parlamentari veronesi la cui assenza all’incontro sul tema, promosso dal Sindaco ha destato molte perplessità, ma confidiamo in una loro maggiore consapevolezza. Dal lato nostro, siamo al fianco del Prefetto, a cui anche di recente, abbiamo chiesto interventi mirati sul tema dei furti nelle abitazioni”.