“Verona Domani rivendica la propria libertà di manifestare le proprie istanze. Soprattutto alla luce di una totale mancanza di trasparenza e di una corretta comunicazione da parte del primo cittadino nei confronti dei cittadini e della collettività. E’ altrettanto grave e offensivo che un sindaco, invece di rispondere con atti e documenti ufficiali alla mano, attacchi un consigliere comunale votato dai cittadini, offendendolo pubblicamente. Una caduta di stile ed una “maleducazione istituzionale” che denota la sua totale inadeguatezza politica ed amministrativa. Possiamo affermare che ci troviamo davanti ad una gestione davvero dilettantistica dell’intera vicenda, che sta nuocendo all’immagine del Comune e del suo territorio”.
Verona Domani per Sona ritiene che sulla vicenda del Cas si sia assistito alla commedia evocata in diversi racconti fiabeschi: si lancia il sasso e poi si nasconde la mano, atteggiamento tipico di chi risulta palesemente inadeguato.
Lo abbiamo detto a gran voce durante l’Agorà tenutasi lunedì 4 novembre c.a. in un clima a nostro parere per niente surriscaldato, ma con toni pacati e assolutamente rispettosi.
Per prima cosa vogliamo ribadire come non sia affatto stata garantita la trasparenza ai cittadini di Lugagnano in particolare; a oltre un mese dalla diffusione delle prime notizie su una possibile apertura del CAS a Lugagnano, i cittadini rimangono senza risposte concrete, mentre l’amministrazione continua a rimanere in silenzio o a scaricare responsabilità. Si è detto inizialmente che erano 80 persone, poi 120, infine ad una pubblica riunione si è affermato che l’hotel Antico Termine può ospitare fino a 180 persone, e nessuno ha smentito o affermato che capienza è diversa dal numero di ospiti concessi.
Infatti riteniamo inaccettabile che il Sindaco attribuisca l’intera responsabilità della questione al Prefetto, senza riconoscere il proprio dovere di rappresentare la comunità che amministra. Il primo cittadino avrebbe dovuto raccogliere tutti gli attori coinvolti nella vicenda, inclusa la cooperativa, e presentarsi di fronte ai cittadini con risposte chiare e concrete. Solo dopo le sollecitazioni di una parte delle minoranze, il Sindaco ha deciso di affrontare pubblicamente la questione, ma con un colpevole ritardo che non ha fatto altro che alimentare l’incertezza.
Possiamo affermare che 120 ospiti (utilizziamo una media dei numeri usciti come una lotteria) su una comunità di 9000 abitanti portano a conseguenze diverse che 120 su 260.000 abitanti visto che è un Centro che era stato pensato per il Comune di Verona ed oggi spostato a Sona?
Possiamo chiedere se siano stati coinvolti i Comuni limitrofi (compreso Verona) per suddividere il numero di ospiti?
Katia Rigo, Coordinatrice comunale di Verona Domani per Sona, interviene sulla questione: “La gestione del CAS a Lugagnano è un fallimento di trasparenza e responsabilità da parte del Sindaco Dalla Valentina. I cittadini chiedono chiarezza e invece si ritrovano davanti a una difesa sterile e a scuse che non fanno che aggravare la situazione. Trovo inaccettabile che un Sindaco definisca un consigliere di minoranza “patetico” per il solo fatto di aver espresso con educazione un pensiero alternativo al suo.
Noi non “inquiniamo i pozzi”, come ha insinuato il Sindaco, ma siamo qui per esprimere con fermezza e con rispetto le nostre idee in modo legittimo visto che il voto dei cittadini ci ha visti uscire dalle urne alternativi a chi oggi amministra”.
Interviene così Mattia Leoni, Consigliere comunale di Verona Domani per Sona: “Lunedì sera, ho sollevato il tema in Consiglio comunale, esprimendo una critica chiara e legittima alla gestione da parte del Sindaco. I cittadini di Sona meritano di sapere come stanno realmente le cose. L’atteggiamento arrogante del Sindaco Dalla Valentina che invece di offrire soluzioni concrete ha preferito insultarmi, non è stata solo una mancanza di rispetto nei miei confronti e del gruppo che rappresento, ma di tutti coloro che chiedono maggiore trasparenza e un’amministrazione all’altezza dei problemi del territorio”.