Conoscere il vino, a partire da quello veronese, per diventare ambasciatori consapevoli del suo valore, della tradizione e dell’innovazione. Con un’attenzione particolare al consumo consapevole. Questa la tematica al centro dell’iniziativa «BeResponsabile», promossa da Italian Wine Brands, che ha coinvolto circa 70 studenti delle classi quinte di accoglienza, sala e pasticceria dell’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Luigi Carnacina di Bardolino. Grazie all’incontro i giovani hanno potuto immergersi in una lezione unica che ha combinato cultura, sostenibilità e gusto.
“Da alcuni anni, questa iniziativa sensibilizza i nostri studenti sul bere consapevole» ha spiegato il dirigente scolastico Eugenio Campara che ha aggiunto: «È un modo per trasmettere non solo una moderazione nel consumo del vino, ma è anche una formazione significativa che coniuga il settore del vino, molto importante per il nostro territorio, con il turismo enogastronomico che svolge una rilevante funzione di sensibilizzazione e di promozione di Bardolino e di tutto il Garda. Per questo motivo, il nostro Istituto ha avviato dal prossimo anno scolastico 2025/26 un nuovo indirizzo sul turismo accessibile e sostenibile per formare nuovi professionisti capaci di promuovere le bellezze paesaggistiche e naturalistiche, coniugate all’enogastronomia e all’enoturismo».
L’evento, giunto alla quarta edizione, è stato organizzato da Italian Wine Brands, il più grande gruppo vinicolo privato italiano, il primo ad essere quotato alla borsa valori di Milano dieci anni fa, che ha una sede a Calmasino. Stefania Vittoni, responsabile comunicazione, ha illustrato l’obiettivo di «BeResponsabile», sottolineando: «Dialogare con le giovani generazioni è fondamentale per educare i futuri ambasciatori del vino, promuovendo un approccio consapevole, responsabile e innovativo al suo consumo. Parte del nostro impegno verso la sostenibilità è anche condividere la cultura, le tendenze e le professioni che ruotano intorno al vino».
Tra gli interventi, Sissi Baratella, enologa e divulgatrice, ha spiegato nozioni tecniche sul vino e sulla degustazione di tre vini di Italian Wine Brands: un Prosecco, un Pinot Grigio delle Venezie e un vino rosso IGT Toscano. Baratella ha sottolineato: «Bere consapevole non significa solo limitare il consumo, ma comprendere la materia prima, il territorio e la storia che il vino rappresenta. In questo modo i giovani possono diventare consumatori consapevoli».
Uno sguardo alle nuove tendenze soprattutto dei più giovani, sempre più orientati verso consumi responsabili è stato al centro dell’intervento di Andrea Cason, socio di Bartenders Group Italia, che ha realizzato un cocktail low alcol e. «Una ricerca Nielsen – ha detto – ha rilevato che il 66% dei giovani tra i 18 e i 24 anni preferisce limitare l’alcol, mentre il 72% della Generazione Z sceglie prodotti che promuovono uno stile si vita sano. Questa tendenza ha fatto sì che sono nati negli anni tantissimi prodotti e cocktail a bassa gradazione alcolica, quindi sotto il 6%, con cui realizzare drink che diano soddisfazione al palato».
Michelangelo Cappuccilli, guida turistica e sommelier soprattutto per il mercato americano e di lingua anglosassone, ha fornito alcuni spunti di possibili sbocchi professionali agli studenti e ha condiviso la sua esperienza sull’evoluzione dell’enoturismo, evidenziando che il mercato indiano sta emergendo nella provincia veronese come una nuova opportunità per il vino e il territorio. «Dopo anni di crescita nell’enoturismo, ora assistiamo a un assestamento con qualche incertezza credo dovuta soprattutto alla situazione politica ed economica mondiale».
«Il vino racconta il territorio, le tradizioni e la passione di chi lo produce. Trasmettere queste emozioni ai turisti è fondamentale per rafforzare il legame con il nostro territorio, valorizzando le sue eccellenze e unicità, e incentivare il ritorno dei visitatori. Grazie al vino, infatti, possiamo creare un’esperienza che va oltre il gusto, un viaggio emozionale che lega le persone ai luoghi e alle storie che li caratterizzano», ha precisato Cristina Mascanzoni Kaiser, fondatrice di WineHO e docente di Wine Hospitality.