A difesa del cinghiale errante

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

L’emergenza cinghiali nel nostro Paese è un dato insuperabile. Ne è testimonianza l’episodio del solitario cinghiale che si aggirava per le vie di Verona nel silenzio della notte.

Il lato positivo è che la presenza massiccia ha portato ad una consequenziale crescita del suo predatore naturale ovvero il lupo. Forti criticità derivano invece dal non trascurabile problema della sicurezza e dei danni all’agricoltura. La questione tuttavia non può risolversi consentendo ai cacciatori di usare le doppiette, anche perché, come ben noto, l’origine della proliferazione dei cinghiali è addebitabile ai cacciatori stessi, i quali hanno pensato bene di immettere nel territorio a scopo venatorio razze provenienti dall’est europeo. L’attività venatoria non è una buona pratica di gestione dell’ambiente. Presenta troppi problemi ambientali ed etici. Dietro alla caccia ai cinghiali c’è un business colossale: cacciano e vendono la carne che vale anche 20 o 30 euro al chilo.

D’altro canto affrontare l’emergenza cinghiali con il metodo del piombo e dei fucili è del tutto inutile.

Anni di caccia massiva ai cinghiali in Italia dimostrano che questo sistema non funziona e talvolta peggiora le cose, stimolando una maggiore fertilità nelle femmine della specie.

Chiara Tosi Coordinatrice Veneto Lipu Birdlife Italia

 
 

7 COMMENTI

  1. Solo stupidaggini dettate dalla presunzione d’ignoranza di chi legge. La proliferazione di tale specie come per altre (lupo compreso) deriva dal massiccio abbandono delle aree rurali.
    Questi signori come tutte le altre associazioni che indebbitamente si definiscono “non profit” in realtà di queste cose ci vivono e piuttosto bene sulle spalle di noi contributori compresi i cacciatori che odiano così tanto.

  2. Siamo un popolo ed una societá sotto il punto di vista animalista,paleolitico,retrogrado ignorante,se non rispetti la vita altrui non rispetti la vita stessa,i intime parlare di agricoltura e scuse assurde,se un GG fosse una civiltá superiore alla nostra a spararci perchè noi invadiamo i loro spazi ci starebbe bene?

  3. Giusto, non è con i cacciatori che di possono ridurre o eradicare (d’altronde per prendere pesci non ci si rivolge ai pescatori!) provate a ipnotizzarli!

  4. Penso che il commento della coordinatrice Lipu sia estremista come quello fatto da un cacciatore sfegatato. Dire che la diffusione dei cinghiali sia solo colpa dei cacciatori, e che questi non possano essere utili nell’arginare il problema, mi sembra una gran cavolata. Con l’abbandono delle campagne i cinghiali, non avendo molti predatori naturali, si sarebbero diffusi comunque e l’arrivo del lupo amplifica soltanto il problema spostandolo sugli allevatori. I cacciatori, che non guadagnano certo dalla vendita delle carni, possono essere una grossa risorsa a costo zero. Il contenimento che potrebbe fare un lupo può essere fatto molto più intensamente e in maniera cooordinata dai cacciatori. Il problema delle associazioni ambientaliste è che continuano a dare addosso a determinate categorie scomode,
    senza però proporre soluzione alcuna.

  5. Detto da una addetta ai lavori la trovo una fake news, qui da noi la carne di cinghiale si vende tra 8 e 10 euro al kg. Andare a cacciare il cinghiale costa ai cacciatori molto di più di quello che si possa credere.

  6. Per ridurre la popolazione di cinghiali è necessario abbattere gli individui più giovani e i più vecchi e malati. Questi animali infatti sono organizzati in un sistema sociale in cui vi è una femmina dominante che con l’emissione di feromoni impedisce alle altre femmine del gruppo di entrare in calore. Se un cacciatore (animale o uomo che sia) uccide la femmina alfa, le altre femmine del gruppo iniziano a riprodursi e invece che un decremento della popolazione si avrà un incremento. I lupi sono i migliori antagonisti dei cinghiali perché, essendo animali opportunisti, attaccano gli individui più deboli, che sono appunto i cuccioli e i vecchi. I cacciatori invece possono avere una preferenza ad abbattere gli esemplari più grandi e imponenti per una serie di motivi. Questi però spesso risultano essere le femmine alfa di cui si è appena parlato.
    È innegabile però che se si istruisse i cacciatori su quali individui colpire, magari organizzandoli anche in squadre specializzate, questi ultimi sarebbero un grande aiuto nel contenimento di questo animale.
    In questo modo si creerebbe una piramide dell’età di questo animale con il giusto equilibrio tra giovani, adulti e vecchi. Operazioni di questo tipo sono state fatte sui Colli Euganei e sui colli Goriziano con risultati eccellenti. Ovviamente bisognerebbe avere, la possibilità e la pazienza di formare i cacciatori…

  7. Solo in Italia il cinghiale è visto come un problema ! La gente ” normale ” lo vede più come una risorsa meglio invece che questa “finta ambientalista” approfondisca un pochino l’argomento lupo e la sua relativa gestione !! Vero si che le sue prede naturali sono tutta la fauna selvatica presente sul territorio ma sicuramente non preferisce un piccolo di cinghiale con la sua scrofa accanto a un agnellino !!! ( Già che c’è approfondisca anche argomenti come nutria,cormorani,aironi ecc ecc con risposte sensate sul impatto al ecosistema e del come pensano di gestire il problema!)

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