Philippe Daverio ieri pomeriggio, presso l’elegante Regia Rosetta Royal Rooms, ha presentato a Borghetto di Valeggio Sul Mincio l’ultima opera del maestro veronese Antonio Amodio, la Transalata Romana.
L’installazione lunga dodici metri e alta quasi tre, composta da ferro e tufo, è stata concepita da Antonio Amodio come tributo all’antica civiltà romana. “Dopo essermi confrontato con il proprietario della Regia Rosetta, Giovanni Benetti, ho immaginato immediatamente cosa avrei voluto creare per omaggiare il passaggio in questi luoghi di antiche civiltà come quella romana. L’idea dalla quale è nata quest’opera – prosegue Amodio – consiste nel non dimenticare da dove proveniamo e allo stesso tempo trasmettere questa conoscenza attraverso la mia arte, soprattutto alle nuove generazioni.”
Capire da dove veniamo, quindi, e renderci conto del nostro senso di appartenenza. In merito a questo concetto gli fa eco il poliedrico Philippe Daverio, il quale è promotore del movimento Save the Italy, che ben si abbina all’idea di fondo della Trasalata Romana “La Salvaguardia del Paese deriva dalla salvaguardia della memoria, per arrivare a questo traguardo dobbiamo ricordarci quali sono le stratificazioni contenute in ognuno di noi per generare la nostra identità comune.” Il prof. Daverio prosegue con un esempio partendo dall’etimologia della parola monumento. “Monumento, deriva da memento, ma in genere lo interpretiamo come un’attrattiva turistica, se non come un ingombro, invece dovrebbe essere un elemento che ci ricorda chi siamo.”
Ieri all’elegante kermesse hanno partecipato in molti e la Regia Rosetta Royal Rooms è stata la location ideale per un evento di grande risonanza; presenti il sindaco di Valeggio Sul Mincio Angelo Tosoni, l’Assessore al decentramento del Comune di Verona Marco Padovani e molti altri per una festa che ha visto l’arte di Antonio Amodio la protagonista assoluta.