Da sempre e per moltissime famiglie con figli in età scolare, l’argomento “compiti a casa” è davvero scottante.
Per chi ha figli, forse interesserà approfondire l’argomento perché troppo spesso capita che insegnanti e professori carichino gli alunni, in modo a dir poco spropositato, di compiti, letture e esercizi (e chi più ne più ne metta), da svolgere a casa nei weekend o durante le vacanze, non consentendo di godere del riposo e dello svago di cui i nostri ragazzi hanno bisogno, e DIRITTO!
Nessuno mai si è chiesto se è lecito che gli insegnanti approfittino di ogni weekend, ogni ponte festivo, delle brevissime vacanze natalizie e delle vacanze estive, per assegnare compiti a più non posso, obbligando gli alunni a non staccare mai e a fare i salti mortali per fare uno straccio di attività fisica extrasxolastica.
Gli insegnanti sono convinti,infatti, che non assegnando compiti, i ragazzi si dimenticherebbero tutto quanto fatto a scuola.
Orbene, se osserviamo la questione da un punto di vista medico, vale la pena mettere in evidenza che numerosi studi sui meccanismi della memoria svolti da pediatri, psicologi e pedagogisti sostengono che è necessario e fondamentale un periodo assoluto di riposo.
Assoluto significa ASSOLUTO, senza se e senza ma.
Ma osserviamo ora la questione da un punto di vista giuridico!
Forse gli insegnanti che caricano come dei muli i propri alunni sono incuranti dell’esistenza di una circolare minsiteriale, la n. 177 del 1969, che sancisce l’illegittimità di un carico eccessivo di compiti assegnati per l’estate, le festività e i fine settimana, momenti in cui le famiglie hanno il diritto di stare insieme e di trascorrere momenti di riposo.
Inoltre il ministero chiede agli insegnanti e ai dirigenti scolastici di non assegnare compiti durante il fine settimana e nei giorni festivi.
Tale questione trova tutela anche nell’art 24 della Dichiarazione dei diritti umani che sancisce il diritto al riposo, statuendo che:”Ogni individuo ha diritto al riposo e allo svago comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite”.
Anche la Convezione sui diritti dell’infanzia sancisce all’art 31 che “gli stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale e artistica”.
Attenzione quindi agli insegnanti che assegnano compiti perché, così facendo, ledono i diritti dei ragazzi a godere del riposo e del tempo libero, spettantegli!