5 agosto, il giorno dei “Danieli”; entra Maellare ed esce Finocchiaro. E adesso?

 
 

Atti dovuti? Doverosi?

Tante (mai troppe) le domande che, dall’alto del cielo azzurro (e fresco) sopra Verona, attendono il normale e straordinario svolgimento della vita (politica) della “città più bella del mondo“. Un mondo popolato di nomi, volti, persone e personalità, attori e tecnici del complicato ma affascinante sogno di riuscire a dare un ordine a tutte le Cose.

Abbandonate le premesse di sistema, certamente una giornata piena di particolari. Daniela Maellare, classe 1958. Da Catanzaro (Chiaravalle per la precisione) a Verona, dove è ben considerata, stimata per le sue qualità professionali nell’ambito della gestione di tutto gli aspetti legati a Palazzo Barbieri. È lei, da ex collaboratrice (la più stretta) del compianto senatore Stefano Bertacco, il nuovo assessore ai Servizi Sociali, all’Istruzione e al Personale.

Posto vacànte ora scomparso, una sorte che certamente non verrà riservata alla memoria di Stefano, cui tutta l’amministrazione ha voluto dedicare nuovamente un pensiero anche nella giornata odierna.

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Parole di tutt’altro respiro e per un ufficio che si (ri)apre, un altro va (ri)chiudendosi. Dopo le polemiche delle scorse settimane e le nette prese di posizione di due soggetti politici vitali come Verona Domani (Matteo Gasparato) e la Lega (Nicolò Zavarise), la multiutility scaligera vede di nuovo la casella “Presidenza” cambiare di nome. Per adesso, sicuramente, quello che esce è quello di Daniele Finocchiaro (52 anni), laureato in Economia Politica alla Bocconi di Milano con Master in Economia Sanitaria e Studi diplomatici. È salito in carica il 10 aprile dello scorso anno.

 

E adesso? L’adesso.

 
 

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