Triste ricorrenza: il 6 settembre 2007 veniva a mancare Luciano Pavarotti, artista di fama mondiale, amato e stimato ben aldilà dei confini della lirica, di cui è stato, come tenore, uno dei rappresentanti più straordinari; a ricordarne la figura, il 6 settembre 2017 all’Arena di Verona si terrà un concerto-tributo, che ha visto tra i primi aderenti Placido Domingo e Josè Carreras, colleghi che più volte hanno condiviso la scena con l’amico italiano, rinnovando la percezione del bel canto ed espandendo globalmente la diffusione della musica dei più famosi compositori.
Molte altre stelle, sia dell’opera che del pop, si uniranno a loro per celebrare “Big Luciano” e, coerentemente con le sue passate iniziative – vedi Pavarotti&Friends – parte del ricavato del concerto sarà devoluto in beneficenza.
Forse non tutti sanno che il giovane Pavarotti, prima di dedicarsi completamente al canto, studiò per diventare docente di educazione fisica alle scuole elementari, iscritto all’Istituto magistrale di Modena (scuola frequentata anche da Francesco Guccini). Parallelamente all’insegnamento, coltivava la voce con il tenore Arrigo Pola e poi con il maestro Ettore Campogalliani, perfezionando la tecnica del fraseggio e della concentrazione; due nomi che, come egli stesso dichiarò, furono i suoi unici e onorati maestri. Il tenore modenese ottenne un primo successo musicale in una delle sue esibizioni con il padre e la Corale Rossini in Galles, al Festival di Llangollen, e nel 1961 guadagnò il primo riconoscimento personale, vincendo il concorso internazionale “Achille Peri”.