25 Aprile, due pesi e una (dis)misura. Sboarina: “Inacettabili pressioni, per rispetto si poteva evitare”

 
 

“Nata” per (dis)unire. Una lettura e una cronaca.

Nel foltissimo libro dei “peccati originali” ancora dolore e incomprensione nel segno tracciato dal calamaio della Storia.
C’è scritto “25 aprile” ma i modi di leggere quel numero – purtroppo anche da chi quella data l’ha scritta con il proprio sangue – sono ancora schiavi della “dittatura dei vincitori“.

Si trascina da qui, da oltre 70 anni, la polemica che – vera notizia – è riuscita a sconfiggere anche il Coronavirus.

Non abbiamo celebrato nessuna cerimonia, nemmeno la pasqua, né matrimoni, funerali in virtù di un sacrificio a cui tutti siamo stati chiamati e che tutti abbiamo rispettato. La deposizione della corona alla cerimonia di domani è un gesto che doveva rappresentare, di per sé, tutta la comunità con la presenza del Prefetto e del Sindaco. Invece si è creata una sorta di rincorsa per affermare la propria presenza”.

Queste le parole del sindaco, Federico Sboarina, durante l’odierna conferenza stampa trasmessa in streaming sul canale ufficiale YouTube del Comune.

Ritengo che tutto questo sia inaccettabile, in un contesto in cui è stato chiesto a tutti di fare sacrifici, dove addirittura a qualcuno non è stata data la possibilità di un ultimo saluto al congiunto. Sarebbe stato molto rispettoso e importante per tutti coloro che in questo periodo non hanno potuto fare nulla, nemmeno di partecipare alla Santa Messa di Pasqua. Purtroppo non è successo. Siamo in Italia – conclude Sboarina – e ci sono state probabilmente pressioni politiche“.

 
 

1 COMMENTO

  1. Sono convinta che sia inutile chiudere le attività commerciali e culturale per una questione di sanità…basterebbe garantire la sanificazione delle spazi e la collaborazione dei cittadini…

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