Marangona, Bertucco tira diritto e vota contrario. E’ strappo in Giunta

 
 

Licenziata oggi dalla Giunta la delibera di ratifica dell’accordo di programma tra Consorzio Zai, Comune e Provincia per lo sviluppo del comparto Marangona in merito alla quale l’assessore Michele Bertucco ha inteso verbalizzare la sua contrarietà al riguardo. Va precisato che quello richiesto  oggi non era un voto alla proposta di delibera ma un passaggio ai fini dell’approvazione in Consiglio comunale. Rammarico da parte dei restanti componenti della Giunta che hanno chiesto, come si evince dal verbale, all’assessore Bertucco un ripensamento per esprimere il dissenso in chiave propositiva, sia per l’ampio lavoro svolto dai gruppi consiliari per vincolare il progetto a più stringenti criteri di sostenibilità, sia in vista del futuro tavolo di concertazione sul Masterplan dell’area Marangona, aperto ad assessori e componenti dei gruppi consiliari.

Nell’ambito della seduta odierna di Giunta è stato anche evidenziato da parte dei colleghi dell’assessore Bertucco che, nel caso avesse confermato la sua contrarietà, un comportamento coerente avrebbe richiesto le sue dimissioni da assessore. Desiderando evitare questa eventualità, la Giunta ha chiesto unanimemente un ripensamento al fine di trovare una soluzione comune. Ne è seguita la richiesta da parte di Bertucco di una temporanea sospensione della seduta, al termine della quale l’assessore ha confermato la propria posizione di contrarietà al licenziamento della proposta di delibera consiliare.

“La delibera è stata licenziata e ora ci sarà il passaggio in Consiglio comunale. E’ ovvio che, quanto accaduto oggi in Giunta, apre una fase politica, oltre il merito della delibera stessa, di riflessione in cui ognuno si prenderà le proprie responsabilità.” commenta il Sindaco Damiano Tommasi. Quello che andrà al voto in Consiglio comunale il prossimo 4 luglio è l’accordo di programma tra Comune, Consorzio Zai e Provincia che dà attuazione alla pianificazione della vasta area della cd. Marangona, in buona parte già di proprietà del Consorzio ZAI, un triangolo di circa 1 milione 500 metri quadrati a sud est del Comune, compreso tra l’autostrada Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la ferrovia Verona-Mantova.

La delibera in questione, presentata dall’assessora alla Pianificazione urbanistica, Barbara Bissoli, è frutto di una disamina che ha richiesto giorni di analisi e tiene conto del confronto e delle richieste dei consiglieri di maggioranza per migliorare quanto previsto dall’accordo stesso.

Queste le principali linee guida alla Giunta e alle Direzioni competenti che qualificano il lavoro svolto e su cui dovrà esprimersi il Consiglio comunale:

– la destinazione logistica viene soddisfatta con la realizzazione dell’ambito unitario d’intervento (AIU) 1 di Corte Alberti;

– per gli altri quattro AIU, la percentuale di aree per verde e servizi deve essere aumentata dal 40% ad almeno il 50%;

– non dovrà essere consentita la monetizzazione delle aree verdi e delle piantumazioni;

– i progetti degli edifici dovranno essere corredati da idonea relazione tecnica a firma di professionista abilitato che attesti motivatamente che l’insediamento progettato e l’attività programmata sono conformi alla vocazione del Comparto C2 alla “innovazione tecnologica” e alla “ricerca scientifica”, secondo le specifiche definizioni indicate, ivi analizzando anche la congruità dell’altezza prevista per gli edifici;

– da un punto di vista temporale, nello sviluppo della città pubblica è prioritaria la realizzazione della pista ciclabile (tra Forte Azzano e Forte Gisella), che dovrà essere realizzata entro i termini di validità dell’Accordo di Programma e non più tardi della realizzazione del secondo AIU;

– da un punto di vista temporale, nello sviluppo degli insediamenti, fatta eccezione per l’AIU 1 Corte Alberti, sia redatto e presentato per primo il PUA relativo all’AIU per l’Hub dell’innovazione e ricerca, quale intervento qualificante e trainante il successivo sviluppo dell’intero Comparto C2.

La proposta di delibera impegna la Giunta inoltre:

– a presentare al Consiglio comunale il Masterplan condiviso entro il  31 dicembre 2024  e, comunque, prima della presentazione dei piani attuativi degli altri quattro AIU, come già previsto nell’Accordo di Programma;

– porre in essere interventi viabilistici orientati alla salvaguardia dei quartieri circostanti dal traffico di attraversamento sia durante che dopo i cantieri per l’urbanizzazione dell’area;

– a destinare proventi da contributi di costruzione degli edifici alla riqualificazione del comparto C4, dove si inserisce Forte Gisella e dove sono previsti servizi pubblici. Va precisato, infine, che l’Accordo di Programma prevede che circa 450 mila mq su 1 milione e mezzo di mq, cioè poco meno di un terzo del totale, sia area permeabile o a verde; in particolare, lungo l’autostrada è prevista una fascia di 100 metri di profondità destinata a verde di mitigazione, per complessivi 200 mila mq, ai quali si aggiungono altri 250 mila mq minimi di aree permeabili all’interno degli AIU del Comparto.

“Mi preme sottolineare l’importanza della previsione contenuta nell’Accordo di Programma in base al quale le destinazioni d’uso ammesse dal PAQE dovranno trovare attuazione nei diversi Ambiti Unitari di Intervento solo successivamente e comunque secondo i criteri funzionali fissati dal Masterplan che i soggetti sottoscrittori del presente accordo si impegnano ad approvare prima della presentazione dei Piani Urbanistici Attuativi (PUA) relativi ai restanti Ambiti Unitari di Intervento (AIU 2-3-4-5) previe forme di consultazione e di partecipazione dei soggetti portatori di interessi – dichiara l’assessora Bissoli – che conferma altresì che, secondo l’Accordo di Programma sottoscritto e che verrà presentato al Consiglio comunale per la ratifica, “lo sviluppo della Marangona dovrà avvenire in una prospettiva di transizione ecologica e di valorizzazione ecosistemica con particolare riferimento alla permeabilizzazione dei terreni e alla capacità drenante delle aree anche in riferimento a fenomeni estremi e al concetto di positive energy district, con indicazione di edifici autosufficienti dal punto di vista energetico e senza l’utilizzo di combustibili fossili per il loro sostentamento e con approccio di tutela e valorizzazioni delle biodiversità nelle aree verdi”.