Le stelle dell’Opera, in Arena, per Tosca

 
 

Il 101° Arena di Verona Opera Festival completa il suo omaggio a Puccini. Dopo i sold-out di Turandot e La Bohème, è la volta di una grande produzione: in scena dal 2 al 30 agosto, alle ore 21, quattro serate di Tosca nell’allestimento elegante e noir di Hugo De Ana. Sul palcoscenico un cast di stelle capitanato da Anna Netrebko e diretto da Daniel Oren, a 40 anni dal suo debutto areniano. 

Un triangolo amoroso intenso e drammatico, una caccia all’uomo in una città scossa dalla rivoluzione, una musica ricca e avvincente per un’opera che scorre come un film thriller nella Roma del 1800. Con un ritmo teatrale incalzante e arie celeberrime (Recondita armonia, Vissi d’arte, E lucevan le stelle…), Tosca è fra i titoli più amati e rappresentati al mondo, e sesta nella lunga classifica delle opere più popolari all’Arena di Verona dal 1913 ad oggi, sempre con interpreti di prestigio internazionale, come conferma anche il cast di stelle del Festival 2024.

Nei panni della protagonista Floria Tosca, cantante devota e innamorata, diva del suo tempo catapultata in un intrigo politico a rischio della vita, è Anna Netrebko che torna in Arena, per la prima volta in questo ruoloUn legame profondo con l’Anfiteatro e la città scaligera: il suo debutto a Verona risale al 2019 come Leonora ne Il Trovatore. Da allora, anche nelle estati segnate dalla pandemia, la stella dell’opera non è mai mancata all’appuntamento del Festival areniano, proponendo ogni anno un personaggio diverso. Dopo essere stata protagonista del Gala 2020, ha interpretato Turandot nel 2021, Aida e Turandot nel 2022, per aprire e chiudere con recite sold-out il 100° Festival 2023 rispettivamente come Aida e La Traviata.

Per le prime tre rappresentazioni, accanto a lei il tenore Yusif Eyvazov (Mario Cavaradossi) e il baritono Luca Salsi (il Barone Scarpia), nell’apprezzato allestimento curato per regia, scene, costumi e luci da Hugo De Ana. Una produzione che unisce potenti simboli, sontuosi costumi tradizionali, rapidi cambi scena ed effetti mozzafiato. Completano il cast il fuggiasco Angelotti di Gabriele Sagona, il Sagrestano di Giulio Mastrototaro, gli sgherri Spoletta, interpretato da Carlo Bosi, e Sciarrone, da Nicolò Ceriani. Nel cameo del carceriere torna Carlo Striuli, nota voce areniana, e tre giovanissime voci bianche si alternano nei panni del pastorello: Erika Zaha (2 e 9 agosto), LorenzoPigozzo (16 agosto) e Mattia Lucatti (30 agosto).

Sul podio per tutte le rappresentazioni, il maestro Daniel Oren guiderà l’Orchestra di Fondazione Arena, il Coro preparato da Roberto Gabbiani e le voci bianche di A.Li.Ve. istruite da Paolo Facincani. Il direttore festeggia quarant’anni esatti dal suo esordio in Arena, avvenuto proprio con Tosca al Festival 1984. 

Stelle anche per l’ultima serata di Tosca in programma venerdì 30 agosto: protagonista sarà il soprano Elena Stikhina, fra i più apprezzati di oggi, reduce da recenti successi in Arena. Jonas Kaufmann vestirà per la prima volta a Verona i panni di Mario Cavaradossi, pittore e rivoluzionario, appassionato amante di Tosca. Sarà il baritono Ludovic Tézier a interpretare il Barone Scarpia, spietato capo della polizia, persecutore di rivoluzionari come Cavaradossi, e ardente di passione per la diva Tosca, antagonista fra i più iconici di tutto il repertorio operistico.

La storia di Floria Tosca, creata dal drammaturgo Victorien Sardou per Sarah Bernhardt nel 1887, conquistò subito Giacomo Puccini che, dopo lunghe trattative, ne affidò il libretto ai fidi Giacosa e Illica, quasi sfidando gli eccessi drammatici dei colleghi contemporanei oggi accomunati dall’aggettivo “veristi”, e riscuotendo alla prima romana del 1900 un successo clamoroso e ininterrotto, facendo della protagonista la diva per eccellenza del repertorio operistico.

Puccini riesce ancora oggi a conquistare il pubblico con melodie indimenticabili, orchestrazione raffinatissima, forte caratterizzazione dei personaggi e, soprattutto, una narrazione teatrale avvincente, inarrestabile, quasi da film thriller, grazie anche al brillante tessuto tematico che, già dai tre accordi iniziali, si fissa nella mente dello spettatore. 

 
 
Mauro Bonato
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.