Bagarre sulla campagna di affissioni “La Russia NON è il mio Nemico”

 
 

È iniziata ieri, lunedì 17 giugno, la campagna affissioni di Verona per la Libertà e Sindacato Libero, “La Russia NON è il mio Nemico”, sostenuta anche dall’Associazione Veneto Russia.

Sono presenti in tutta la città di Verona i manifesti con i quali si vuole lanciare un messaggio forte e chiaro:

“In netta contrapposizione al pensiero politicamente e mediaticamente dominante, il messaggio vuole sottolineare l’importanza di non superare quella linea rossa alla quale i politici occidentali si stanno avvicinando. Un delirio di follia che, usando il pupazzo Zelensky come paravento, rischia di portare l’Europa in rotta di collisione con la Super Potenza che detiene il più potente Arsenale Nucleare al Mondo. Fermatevi, la volontà dei Popoli è la Pace e non la Guerra” – precisano Francesca Menin e Maurizio Cutolo di Verona per la Libertà e Palmarino Zoccatelli di Sindacato Libero.

A stretto giro la replica di Marina Sorina – già candidata all’Europarlamento e Elisa Preciso – direttivo +Europa Verona.

“Si fingono a favore della pace, loro. “Verona per la libertà” e “Sindacato libero” con il sostegno dell’associazione culturale “Veneto Russia” hanno attivato una campagna di affissioni nella nostra città a sostegno della Russia.

Un agglomerato di omofobi, complottisti, no-vax, anti-semiti, filoputiniani che, notoriamente, incita e promuove atti di violenza nei confronti di uno stato confinante sovrano, in contravvenzione con il diritto internazionale e la carta dei diritti dell’ONU, si prende gioco del dolore del popolo ucraino, nascondendosi, appunto, dietro la parola “pace”.

Viene da chiedersi: chi vogliono ingannare  i promotori di questa campagna? Se sono amici del paese guerrafondaio dovrebbero stare alla larga dal concetto sacrosanto della pace, perché è stata violata proprio da quelli che loro dichiarano “amici”, tanto da voler esibire le proprie preferenze malsane con affissioni pubbliche, in netta contrapposizione con i fatti e il buon senso. 

Non c’è dubbio che siano sinceri nell’ indicare la propria fonte di ispirazione, resta però un enigma su come una stretta di mano possa ammansire la “superpotenza” aggressiva e militarizzata, in guerra dichiarata contro i valori dell’Occidente. Il delirio della follia dei fedeli servi del regime russo, usati come paravento per la propaganda creata ad hoc a Cremlino, sta nel confondere da che parte c’è il desiderio della pace dei popoli del mondo, e da che parte invece arrivi la violenza spudorata guarnita da minacce di guerra atomica. 

Inquieta inoltre la scritta sul cartellone che inviata a mandare le “segnalazioni” ai promotori della campagna. Un invito a collaborare fornendo informazioni a… quale paese?

Ricordando che “pace” non significa resa, con forza, noi di +Europa Verona condanniamo questa ennesima, inutile provocazione ai danni della Comunità Ucraina, a fianco della quale ci siamo schierati orgogliosamente sin dallo scoppio del conflitto nel febbraio del 2022”.